Il "grillo" del magnetismo

grillo

Cosa c’entra un grillo con il magnetismo? Ma soprattutto, cosa c’entra con Ronda Design? Solo un attimo di pazienza e lo scoprirai.

La storia di Ronda Design inizia da Ronda – non la città spagnola – bensì Ronda Spa, un’azienda vicentina con 45 anni di esperienza nella lavorazione dell’acciaio, che come molte altre aziende venete ed italiane, porta il cognome del fondatore.

In un freddo inverno di dieci anni fa, nel suo ufficio in un’operosa fabbrica piena di macchinari e pezzi di metallo, il signor Giacomo sta lavorando alacremente ad una importante commessa di cui è responsabile. Ronda sta diventando un punto di riferimento a livello internazionale nella lavorazione dell’acciaio, e l’attenzione di Giacomo è rivolta a non deludere le aspettative dei suoi clienti.

Fra una tavola di disegno, un calibro ed uno stampo, Giacomo non ha un minuto libero. Ma quando si prende una piccola pausa, c’è un “grillo” che gli passa per la testa. Stranamente non si tratta di un pensiero legato alla nautica –  il suo hobby preferito – o alla sua amata Sardegna, ma di un’idea che lo stuzzica da qualche tempo.

Giacomo è affascinato dal magnetismo.

Non certo dal magnetismo inteso come la capacità paranormale di suggestionare, ma dalla proprietà fisica dei magneti di attrarre a sé altri elementi metallici.

In particolare, il suo spirito imprenditoriale lo spinge a cercare una soluzione per produrre dei manufatti metallici che, tramite il magnetismo, risolvano dei problemi classici del design industriale. “E’ possibile produrre delle ante senza maniglia?” si chiede Giacomo. In maniera artigianale, probabilmente sì. La vera domanda è capire se sia possibile industrializzare un progetto del genere utilizzando il magnetismo.

Nonostante il fervente impegno di Giacomo, dopo mesi e mesi di studio questa idea non portò ad alcun risultato commercializzabile.

Era tutto troppo complesso e costoso: serviva decisamente un approccio differente. Di lì a poco, Giacomo decise di utilizzare il magnetismo per applicare delle cover metalliche alle ante, con funzione decorativa. Questa volta l’idea sembrava più interessante e più percorribile. Il prodotto fu messo a punto, ma il mercato rispose tiepidamente a questa innovazione: era necessario ricominciare ancora una volta tutto da capo.

Giacomo non si diede per vinto. Il “grillo” del magnetismo gli toglieva il sonno. Ogni mattina si svegliava con una nuova possibile innovazione in mente, e grazie alla sua abilità di artigiano, realizzava in men che non si dica un prototipo in scala per verificare la fattibilità dell’idea.

In breve l’ufficio di Giacomo cominciò ad essere sommerso di disegni e di prototipi. Mentre stava riordinando la sua stanza, dotata di pareti metalliche, decise di utilizzare i magneti che tanto lo facevano penare per fissare dei rudimentali ripiani alle pareti metalliche di cui era composto il suo ufficio. In quel momento ebbe un’illuminazione: le mensole magnetiche erano la soluzione che stava cercando.

Pieno di entusiasmo, Giacomo chiamò sua moglie Marida per mostrarle questa idea ingegnosa. Lei stessa ne fu impressionata ed entusiasta e decisero di investire insieme in questo nuovo progetto. La parete in metallo, da elemento vincolante, era diventato lo stimolo principale per sviluppare un nuovo sistema di fissaggio magnetico.

Sistema MagnetikaEra il 2010: Giacomo e Marida decisero di cogliere l’opportunità dell’imminente Design Week di Milano per prenotare all’ultimo momento un piccolo spazio in via Tortona, al Fuori Salone, per presentare la mensola magnetica al mondo e… per vedere “l’effetto che fa” – come avrebbe detto Enzo Jannacci.

A dire il vero, il prodotto non era ancora perfetto dal punto di vista realizzativo; inoltre, la gamma era limitata ad una sola tipologia di mensola.

Ma l’entusiasmo del pubblico fu tale da convincere Giacomo e Marida a perseverare nel progetto, perfezionandolo sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista estetico.

Per mesi e mesi il primo pensiero del mattino di Giacomo fu quello di andare a controllare se il prototipo di mensola che aveva realizzato avesse retto durante la notte il peso che gli era stato caricato.

Con suo estremo disappunto, scoprì che la mensola scendeva – anche se impercettibilmente – di un millimetro per notte. Il prodotto non era ancora perfetto, e quindi non era ancora commercializzabile.

Ancora una volta, Giacomo non si diede per vinto.

Provando e riprovando, ideò ed aggiunse un particolare accorgimento tecnico alla mensola che le conferì una tenuta perfetta, giorno dopo giorno. Si tratta di uno dei “segreti” che fanno di Magnetika il set di mensole magnetiche per antonomasia.

Dopo anni di duro lavoro, il sistema Magnetika era finalmente diventato realtà.

Grazie alla perseveranza del suo ideatore, del sostegno della sua famiglia – ma anche del suo “grillo” per la testa – il sistema Magnetika è diventato negli anni un prodotto completo, che stupisce ogni appassionato di design sia per la sua estetica, sia per la sua funzionalità.